Storia

Nell'ultimo ventennio la nostra scuola ha cambiato volto e fisionomia, così come la sua vecchia denominazione: l' "Istituto Magistrale" non esiste più, il suo curricolo ha subito grandi trasformazioni, diversificando l'offerta formativa, aprendosi a percorsi scolastici quinquennali: l'indirizzo delle "Scienze Umane", quello "Sociale" e quello "Linguistico". Percorsi nuovi, attenti ai mutamenti culturali e sociali, con una particolare attenzione al "fenomeno umano", capaci di fornire elementi critici per la lettura del mondo contemporaneo, disponibili ad aprirsi a rapporti di collaborazione con il territorio, di raccordarsi con la realtà extrascolastica con attività ed esperienze innovative, né si può trascurare la prospettiva "europea" in cui ormai ci muoviamo, grazie anche alle esperienze maturate negli anni attraverso lo scambio culturale con altri Paesi europei. È, allora, utile ricostruire, sia pure a grandi linee, la storia dell'istruzione "magistrale" nella nostra città, inserendola nel più largo contesto nazionale.
L'Istituto Magistrale, istituito nella riforma Gentile, trae origine dalla Scuola Normale triennale, istituita nel 1859 dalla legge Casati per preparare gli insegnanti elementari. Sino allora in Italia, salvo qualche eccezione, non esisteva alcuna istituzione specifica, mirata alla preparazione di maestri e maestre.

      

La classe dirigente ottocentesca chiedeva ai maestri una preparazione culturale soprattutto in chiave professionale e la Scuola Normale mirava ad una figura dal modesto profilo culturale, ma dotata di forti valori etici, di alcune salde nozioni e di tanti "ferri del mestiere". La legge Daneo-Credaro (1911) rese la scuola elementare un servizio statale, ponendo a carico dello stato il pagamento degli stipendi dei maestri, così da poter disciplinare l'obbligo in modo più vigoroso. Le Scuole Normali erano, inizialmente, soltanto 41. Ma già nel 1916, esse diventarono 265. Ed è in tale contesto che si colloca la sperimentazione dei Regi Ginnasi Magistrali in Sicilia, riportata recentemente alla luce da fonti inedite, grazie a studi dedicati alla pedagogia e alla didattica dei primi del Novecento, dalla prof M. Tomarchio dell'Università di Catania, che ha tenuto qui a Marsala, il 4-04-2009, un convegno sulle esperienze didattiche innovative della città di Marsala, convegno a cui ha partecipato la nostra scuola.
     Il più antico antecedente didattico del nostro Liceo lo ritroviamo nel Regio Ginnasio Magistrale di Marsala, istituito, dal 1911 fino al 1923, presso il Convento dei frati Gesuiti di via Collegio, diretto da Michele Crimi (1875-1963). Questa sperimentazione avrà un curricolo di cultura generale volto a formare i futuri maestri (specifiche discipline saranno pedagogia e morale, didattica e tirocinio, canto, lavoro manuale, igiene) e darà luogo ad una serie di attività ante-litteram integrative, para-scolastiche come verranno chiamate per la prima volta, rivolte alla cooperazione sociale e all'ascolto dei bisogni sociali del territorio. Crimi, con grande intelligenza didattico-progettuale, riuscirà a inventare, intorno all'istituto scolastico, una serie di esperienze che sembrano anticipare nello spirito e, anche nella prassi, l'attuale visione della scuola, aperta alla progettazione, alla ricerca e all'innovazione. Tra queste figurano delle istituzioni sussidiarie di tirocinio didattico, progetti e stage, si chiamerebbero oggi, come l'Educatorio-ricreatorio Garibaldi, tirocinio all'aperto, nei giardini di via Frisella e poi nei campi oltre Porta Nuova, nei quali si elaborò un'esperienza metodologico- pratica inedita di educazione ecologica (dove trovò posto anche una Festa degli alberi , molto apprezzata dalla popolazione, come ci dimostrano i documenti fotografici), la Colonia marina, la Colonia alpina, tirocini pratici di educazione alla salute, la società Pro-Infantia, un ente no-proft di tutela e assistenza sociale per l'infanzia, lo Schedario degli alunni, un osservatorio permanente sull'affluenza della popolazione scolastica, un Corso popolare sperimentale, rivolto ai lavoratori e sensibile ai loro interessi lavorativi, un corso di didattica speciale per recuperare gli alunni con difficoltà.

Con queste forme di sperimentalismo Crimi con la sua scuola "nuova" introdusse Marsala in quel movimento pedagogico europeo di primo Novecento delle "scuole nuove", capace di ridefinire sostanzialmente il volto dell'educazione e dell'istruzione. Questa sperimentazione avrà, però, una fine; infatti nel 1923 sarà introdotto dal ministro Gentile, per la formazione dei maestri, il nuovo indirizzo magistrale che avrà le sue sedi a Trapani e Partanna. Dobbiamo giungere fino al 1943, quando finalmente ritroviamo a Marsala un Istituto Magistrale Parrocchiale, per iniziativa di Mons. Ballo Guercio, allora Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo ed affidato ad Andrea Linares, parroco di Sant'Anna; esso sarà intitolato a San Pascasino, vescovo di Lilybeo nel V secolo D.C. Nel 1947, con un Decreto della Regione Sicilia, l'istituto sarà legalmente riconosciuto, per poi diventare Statale nel 1961, sotto la guida del prof. Gianni Di Stefano, occupando il terzo piano dell'allora scuola elementare Lombardo Radice, attuale sede del Tribunale; da qui si trasferirà alla Villa del Sole, sul lungomare, sede oggi di un hotel, fino al 1979, quando passò definitivamente nell'attuale edificio di Sappusi. L'Istituto Magistrale Statale avrà una durata quadriennale e formerà i giovani per l'insegnamento nella scuola primaria. Tale finalità didattica viene ad esaurirsi quando, a livello nazionale, nel 1990 vedrà la luce uno specifico corso di laurea per la formazione degli insegnanti di Scuola materna ed elementare. A partire da tale data, quindi, il diploma di maturità magistrale non avrà più valore abilitante e l'indirizzo subirà una trasformazione epocale, diventando a tutti gli effetti un liceo, con durata quinquennale, acquistando identità culturale verso il versante umano, psico-pedagogico, sociale, linguistico.
     Spulciando tra le antiche carte archiviate dalla nostra scuola, sfogliando i polverosi Annuari della nostra Biblioteca, scopriamo che l'ordinamento scolastico, definito nel 1961, diretto agli studia humanitatis, finalizzati alla formazione, integrava già esperienze ed attività innovative, quali la Schola Cantorum, il Gruppo Sportivo, i Colloqui, cicli di conferenze rivolte ad un pubblico vasto, i Seminari rivolti alla ricerca-sperimentazione, mostre di attività creative aperte al pubblico. Includeva, inoltre, momenti di incontro e socializzazione tra la scuola e il territorio attraverso l'istituzione di specifiche giornate come "la Giornata della bandiera" o "la Giornata degli auguri". Considerava, poi, necessaria la pubblicazione di Annuari, dove venivano documentate, anche con bellissime foto, tutte le iniziative culturali dell'istituto, oltreché archiviati i nominativi di tutto il corpo docente e alunni. Nel progetto originario erano, inoltre, previste, oltre ai normali laboratori, un'aula per i sussidi visivi e un' altra attrezzata con posti di ascolto a cuffia per lo studio delle lingue straniere. Questa sua modernità, questo suo spirito precorritore dei tempi, troverà, purtroppo, dei forti ostacoli e rallentamenti, nonché ridimensionamenti, a causa della difficile realizzazione delle opere di costruzione, per cui i problemi relativi all'edilizia scolastica rimarranno una costante nella storia di questo istituto. Oggi il suo definitivo assetto e la differenziazione in Liceo delle Scienze umane, Liceo Economico-Sociale e Liceo Linguistico, porta a compimento un lungo percorso di maturazione che la nostra scuola ha compiuto e che le hanno permesso di acquisire quella maturità e quella esperienza necessarie per essere pronta alle sfide del domani.

 

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